Era il 2021 quando vennero affissi sui muri di Genova i manifestini con la squallida scritta “No Foibe, No Party”.
Eccitati da questo “successo”, estremisti di sinistra, a partire dal 2022, durante le ore notturne come è loro stile, hanno preso di mira la lapide che ricorda Norma Cossetto, una giovane istriana sequestrata, torturata, stuprata e infine gettata in una foiba dai criminali comunisti del dittatore jugoslavo Tito.
Più volte il marmo che a Genova ricorda il sacrificio della medaglia d’Oro al Merito Civile è stato distrutto. Nell’ottobre 2023, la notte prima della manifestazione in ricordo di Norma, i vandali rossi spaccarono la lapide.
Lo scorso 13 febbraio si è registrato l’ultimo oltraggio.
Gli Jugonostalgici hanno lordato la lapide con della vernice contenuta in una bottiglia e hanno postato tutto sui social. Inoltre, con un gioco di parole hanno inneggiato all’omicidio dell’operaio missino Ugo Venturini, colpito a Genova da una bottiglia in vetro piena di sabbia e morto il 1 maggio 1970 dopo una lunga e atroce agonia.
“I nostalgici del comunismo assassino del Maresciallo Tito colpiscono ancora – dichiara il Presidente Nazionale del Comitato 10 Febbraio, Silvano Olmi – distruggono o sporcano targhe in marmo, disturbano manifestazioni democratiche e pacifiche, vergano scritte deliranti sui muri o sugli striscioni che portano indisturbati nei loro cortei.
La misura è colma e questa apparente impunità deve finire – conclude Olmi – chiediamo la convocazione urgente del comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica che decida interventi immediati atti a ristabilire il rispetto della democrazia.”