Domenica 13 gennaio 2019 a Trieste “Italiani al di là dell’acqua”
Cari soci del Comitato 10 Febbraio,
sono passati sei anni da quando, nel giorno dell’anniversario del sacrificio di Piero Addobbati, assunsi a Trieste la presidenza di questa associazione.
Sei anni entusiasmanti durante i quali abbiamo costruito insieme una realtà unica, ramificata su tutto il territorio nazionale, con la quale abbiamo provato a lanciare una sfida: quella di superare la memorialistica, il reducismo, il vittimismo, non limitandoci a raccontare la storia del confine orientale durante e dopo la Seconda Guerra Mondiale ma puntando soprattutto a ricostruire – con i mezzi della cultura, del dialogo e dell’arte – lo storico legame tra le due sponde dell’Adriatico: un legame che si fonda sul dialetto istro-veneto, su una storia comune che preesiste ai grandi drammi del Novecento e che a questi è sopravvissuta.
Il Comitato 10 Febbraio è oggi presente con una delegazione in tutte le regioni d’Italia, ma anche all’estero: soci del nostro sodalizio si contano a Capodistria, in Belgio, in Francia, in Spagna e persino negli Stati Uniti e in Messico. Centinaia di uomini e donne fieri della propria identità italiana che si spendono durante tutto l’anno per far sì che il Giorno del Ricordo diventi un giorno vivo nel quale celebrare anche la storia bimillenaria dei popoli istriano, giuliano, fiumano e dalmata e del grande contributo da essi apportato alla cultura italiana, europea, mondiale.
Questa è sempre stata la convinzione che ha guidato ogni mia scelta: che il nostro popolo meritasse più che un semplice necrologio annuale e che non potessimo rassegnarci a che la sua storia e la sua cultura fossero stati spazzati via dalle tragedie del Novecento. Per questo abbiamo dato un significato nuovo alla promessa di “tornare” in Istria, a Zara e a Fiume: non certo con le armi e le bandiere, ma con la pace sicura e ferma che solo la cultura contiene e che si realizza nel confronto costruttivo con quanti, per mille ragioni, sono rimasti in quelle terre e ancora parlano italiano, e con quanti non italiani abitano oggi la sponda orientale dell’Adriatico e guardano all’Europa come a un’occasione di rilancio di un dialogo tra culture che vede nell’Italia un interlocutore privilegiato.
Per raggiungere questo obiettivo abbiamo organizzato centinaia e centinaia di iniziative in tutta Italia non limitandoci alle celebrazioni, ma scegliendo di perseguire anche la strada dei progetti europei, che ci hanno permesso di dare sempre maggior forza e significato alla nostra idea di ricordo: un sentimento rivolto al passato che si fa azione nel presente. Il tutto senza alcun finanziamento pubblico, senza dipendenti, solo con la forza del volontariato e con la passione degli associati.
Di questo sforzo devo ringraziare quanti hanno creduto, con mille sfumature, alla possibilità di costruire una prospettiva nuova: impossibilitato a elencarli tutti, in loro rappresentanza ricordo i membri del Consiglio Esecutivo del Comitato 10 Febbraio, cioè Emanuele Merlino, Carla Cace, Lorenzo Salimbeni, Arrigo Bonifacio e Andrea Moi, grazie al cui impegno siamo riusciti a raccogliere il testimone degli esuli e di tutti coloro che ci hanno insegnato quanto è importante non dimenticare, perché il ricordo della storia nazionale è la chiave per restituire pace ai morti, futuro ai vivi, dignità a entrambi.
Dopo sei anni sento giunta l’ora di lasciare il testimone a qualcun altro, per ricordare innanzitutto a me stesso che non si deve mai cedere al rischio della personalizzazione dei ruoli: la mia soddisfazione più grande sarà vedere il Comitato sopravvivere e proseguire la propria necessaria opera.
Per questa ragione ho comunicato al Consiglio Esecutivo le mie dimissioni, e ho deciso di convocare il Congresso Nazionale per l’elezione del nuovo presidente per il prossimo 13 gennaio a Trieste.
La presente vale come convocazione. Le candidature per la carica di presidente potranno pervenire entro il 27 dicembre via mail all’indirizzo info@10febbraio.it, firmate da almeno 5 soci. Avranno diritto di elettorato attivo e passivo tutti i soci in regola con l’iscrizione 2018 alla data della presente convocazione.
Ringrazio quanti potranno essere presenti, ma soprattutto quanti resteranno presenti dal giorno successivo, fedeli al nostro impegno solenne: riannodare i fili strappati del tessuto culturale di una terra che tutti noi amiamo, e che merita finalmente pace e prosperità.
Grazie di tutto.
Michele Pigliucci
Presidente nazionale del Comitato 10 Febbraio