A settant’anni dal Trattato di pace firmato a Parigi il 10 febbraio 1947
Anni di dolore, omissioni, vergogna.
Ma nessuno ha mai davvero dimenticato.
Nessuno ha mai smesso di amare la propria casa.
L’amore per se stessi e per quello che si è non può essere strappato.
Lo dimostrano tutte le volte che abbiamo visto i simboli delle terre perdute, ogni volta che un esule – di prima, seconda o terza generazione – ha raccontato in una scuola, in una biblioteca, in un bar la propria storia e il profumo della propria terra, ogni volta che una strada o una piazza hanno cambiato nome per omaggiare i martiri di questa tragica storia e ogni volta che un italiano ha detto “Questa storia va raccontata” e poi alla domanda “Quindi sei di là? Hai origini istriane?” ha risposto “No. Sono Italiano”.
E tanto è bastato.
Oggi, a settant’anni dal Trattato di Pace di Parigi, il Comitato 10 Febbraio si affianca alle Associazioni degli Esuli per raccontare la storia di quello che oggi è il Confine Orientale.
Una storia di negazione.
Una storia d’amore.
I versi di Pound raccontano non soltanto l’appartenenza di un sentimento che nessuno può più negare o occultare, ma qualcosa di ben più grande, donato a tutti noi: “Quello che veramente ami non ti sarà strappato. Quello che veramente ami è la tua eredità”. La nostra.