Grazie alla segnalazione del nostro socio dott. Carlo Cauti, scopriamo che sul sito dell’ Aeronautica Militare l’Istria e la Dalmazia sono elencate tra le “ex colonie italiane”.
Abbiamo subito scritto questa lettera chiedendo che la “svista” venga immediatamente corretta:
Gentilissimi,
su segnalazione di un nostro associato, dott. Carlo Cauti, abbiamo notato che sulla vostra pagina http://clima.meteoam.it/nostroArchivio.php si fa riferimento alle “colonie italiane” tra le quali vengono elencate l’Istria e la Dalmazia.
Come associazione culturale ci occupiamo da anni di diffondere la consapevolezza di come le regioni di Venezia Giulia, Quarnano, Istria e Dalmazia non possano essere considerate in alcun modo “colonie”, in quanto da sempre abitate da italiani. La sola regione dell’Istria e del Quarnaro e la città di Zara sono state territorio metropolitano italiano dal 1918 al 1947, e sono state perdute come risarcimento di guerra nei confronti della Jugoslavia.
Si tratta di terre mistilingui (come l’Alto Adige) ma in alcun modo possono essere definite colonie, essendo questo termine riferito a “possedimento di uno stato, di solito situato in territorio lontano (spesso transmarino) e abitato da popolazioni indigene per lo più economicamente sottosviluppate, le quali non godono degli stessi diritti civili dei gruppi etnici provenienti dallo stato dominante” (fonte: Treccani).
Vi preghiamo pertanto di provvedere immediatamente alla correzione della dicitura, sottolineando come questi territori fossero regioni italiane perdute con la guerra, come già Briga e Tenda sul confine occidentale.
Certi di un vostro cortese riscontro, porgo i miei più cordiali saluti.
Michele Pigliucci
Presidente nazionale del Comitato 10 Febbraio