Il 18 agosto 1946 la strage di Vergarolla (Pola). Il C10F lancia da ferragosto una campagna social per ricordare l’atto terroristico ai danni della popolazione italiana e chiedere l’avvio di un’inchiesta che individui i responsabili.
Ricorre domenica 18 agosto il 78° anniversario della strage avvenuta sulla spiaggia di Vergarolla, a Pola. Quel giorno del 1946, alle 14.15, l’esplosione non accidentale di materiale bellico accatastato sull’arenile provocò la morte di 65 persone e il ferimento di altre 211, italiani che stavano assistendo a una manifestazione sportiva.
I morti in effetti furono almeno un centinaio, ma i cadaveri fatti a pezzi dalla detonazione non consentirono un’identificazione certa delle vittime. Un terzo erano bambini.
“Si tratta della prima e più grande strage compiuta sul suolo italiano dopo la fine della seconda guerra mondiale – dichiara Silvano Olmi, presidente nazionale del Comitato 10 Febbraio – un atto terroristico che costrinse gli italiani ad andare via da quelle terre che poi furono annesse alla Jugoslavia comunista.
Da ferragosto e nei giorni successivi i nostri iscritti inonderanno i canali social con una grafica che ricorda il tragico evento e lo slogan “Strage di Vergarolla, il ricordo è ancora vivo” – prosegue Olmi – lo faremo per onorare le vittime e chiedere, ancora una volta, la costituzione di una commissione parlamentare d’inchiesta e l’apertura di un fascicolo d’indagine da parte della Magistratura Italiana. Il reato di strage non va mai in prescrizione e anche se i colpevoli sono probabilmente morti, conoscerne i nomi è un dovere per l’Italia democratica.
Infine – conclude il presidente Olmi – auspichiamo che il Governo Italiano chieda, alle Nazioni nate dalla dissoluzione della ex-Jugoslavia, di aprire gli archivi statali e quelli della polizia politica comunista per accertare la verità su questa terribile strage.”