Gentile Ministro,
con la presente Le rivolgiamo il nostro appello per modificare la data del voto che coinvolgerà gli
abitanti del Lazio, della Lombardia e del Molise, e che sarebbe prevista per il prossimo 10 e 11 febbraio.
Qualche settimana fa Lei ha dichiarato che la prima data utile per le elezioni sarebbe il 27 gennaio,
salvo poi precisare alla stampa che vi era una “controindicazione”, ossia che l’appuntamento elettorale
sarebbe coinciso “con la Giornata della Memoria” e, dunque, che si sarebbe valutata una data alternativa.
La stessa ANED, Associazione nazionale ex deportati nei campi nazisti, sezione di Roma, Le aveva rivolto un
giusto appello, sottolineando che non poteva “in alcun modo essere considerata una data utile per il
cosiddetto ‘election day’ il 27 gennaio” dal momento che coincideva con il “Giorno della Memoria”, come
previsto dalla legge 211 del 2000. Anche alla luce di tali osservazioni è stato cambiato il giorno della
chiamata alle urne.
Allo stesso modo, il 10 febbraio coincide con il “Giorno del Ricordo per le vittime delle foibe”,
sancito dalla legge 92 del 30 marzo 2004, approvata a stragrande maggioranza dal Parlamento italiano e
per la quale, citiamo il testo, “sono previste iniziative per diffondere la conoscenza dei tragici eventi presso i
giovani delle scuole di ogni ordine e grado. È altresì favorita, da parte di istituzioni ed enti, la realizzazione
di studi, convegni, incontri e dibattiti in modo da conservare la memoria di quelle vicende. Tali iniziative
sono, inoltre, volte a valorizzare il patrimonio culturale, storico, letterario e artistico degli italiani dell’Istria,
di Fiume e delle coste dalmate, in particolare ponendo in rilievo il contributo degli stessi, negli anni
trascorsi e negli anni presenti, allo sviluppo sociale e culturale del territorio della costa nord-orientale
adriatica ed altresì a preservare le tradizioni delle comunità istriano-dalmate residenti nel territorio
nazionale e all’estero”.
A soli nove anni dall’istituzione del Giorno del Ricordo, dopo sessant’anni di ingiusto silenzio nei
confronti di una vicenda che ha causato l’atroce morte di migliaia di nostri connazionali ed il successivo
esodo di oltre 350.000 italiani d’Istria, Venezia Giulia e Dalmazia, sovrapporre un appuntamento elettorale
ad una celebrazione nazionale così delicata equivarrebbe ad annientarne l’efficacia divulgativa. La
questione del confine orientale del nostro Paese ha già subito una inaccettabile damnatio memoriae. La
coscienza civile delle giovani generazioni circa questi dolorosi fatti storici si deve ancora consolidare.
L’ignoranza sul tema è ancora molto diffusa. Siamo certi che né Lei né il governo vorrete negare agli
studenti e ai cittadini del Lazio, della Lombardia e del Molise, l’opportunità di partecipare ai numerosissimi
incontri che in quella giornata si organizzano in ogni parte dello stivale, e che non si potrebbero certamente
tenere ad urne aperte.
A nome degli esuli e delle famiglie delle vittime, chiediamo di intervenire al più presto per fugare
qualsiasi dubbio e consentire alle varie realtà associazionistiche di continuare il loro lavoro di preparazione
degli eventi, già pianificati da molti mesi. Anche alla luce della sensibilità mostrata per scartare la data del
27 gennaio.
Certi di un suo sollecito e paritetico intervento, Le porgiamo i nostri più Distinti Saluti.
Consiglio Esecutivo
“Comitato 10 Febbraio”