All’Università di Padova, nell’aula Multiuso del polo di Psicologia in via Venezia, è stata ospitata la presentazione del noto libretto sulle foibe scritto dal noto scrittore torinese.
La notizia ha creato grave disagio tra gli studenti, tra i padovani che guardano con rispetto alle vittime delle foibe e al dramma dell’esodo dal confine orientale d’Italia, tra tutti i patrioti della città e nelle associazioni degli esuli. Oggi pomeriggio, Gioventù Nazionale di Padova ha deciso di rimarcare la propria distanza dalle scelte dell’ateneo patavino, e ha organizzato un flash mob di civile protesta.
Una quarantina di giovani si sono incontrati in via Norma Cossetto, insieme ai rappresentanti del comitato 10 febbraio e delle associazioni degli esuli giuliano dalmati, e hanno deposto un omaggio floreale mostrando nel contempo uno striscione con sopra scritto “La Verità non si Infoiba”.
“Questo per rimarcare che la nostra città ricorda quanto avvenuto ed é pronta a partecipare alla costruzione di un futuro in cui simili tragedie non possano più avere luogo”, ha dichiarato l’associazione giovanile.
Invitati a partecipare, il Comitato 10 Febbraio ha deciso di essere presente con Luigi Sabatino, Presidente della Provincia di Padova del C10F.
“Nell’Università che ha conferito a Norma Cossetto, medaglia d’oro al merito civile, la laurea ad honorem dopo il suo martirio – ha dichiarato il valido dirigente – dovrebbe trovare spazio la verità che per tantissimi anni risulta essere stata infoibata insieme al ricordo di migliaia di vittime trucidate dai partigiani comunisti di Tito. Quasi vent’anni sono trascorsi ormai dalla legge 92 del 2004 e ci si dovrebbe aspettare che, nel massimo luogo cittadino deputato alla ricerca e allo studio del sapere, sul tema della complessa vicenda del Confine Orientale si esercitassero esperti e conoscitori della materia di gran lunga più autorevoli.
È per tale motivo – ha concluso Sabatino – che come Comitato 10 Febbraio abbiamo proposto di utilizzare gli stessi spazi universitari per un convegno dedicato alle vittime delle foibe e dell’esodo giuliano-dalmata che si contraddistingua per l’onestà intellettuale e la serietà propria di chi si riconosce appieno nello spirito e nelle prerogative della succitata legge che istituisce il Giorno del Ricordo.”