Petizione della Prof.ssa Maria Ballarin al Ministero dell’Istruzione in merito all’insegnamento nelle scuole della storia del confine orientale italiano.
Al Ministro dell’Istruzione, On. Lucia Azzolina
Al Presidente dell’AIE, dott. Ricardo Franco Levi
Egregio Ministro, Illustre Presidente,
la sottoscritta professoressa Maria Ballarin, a nome dell’Associazione Nazionale Dalmata e del Comitato 10 febbraio chiede alle S.V. che venga inserito nelle linee guida per la materia Storia del quinto anno dei licei di ogni ordine, nella sezione dedicata al primo novecento, l’argomento “La fine della seconda guerra mondiale e le conseguenze del trattato di pace di Parigi per l’Italia”.
Allo stato attuale, infatti, il tema in questione, fondamentale per una piena comprensione della storia contemporanea italiana, continua a non essere esplicitamente menzionato, nonostante le numerose richieste fatte in tal senso, da molti anni e in ogni sede istituzionale dalle Associazioni degli Esuli.
La scansione attuale per il primo novecento, infatti, è la seguente:
“L’inizio della società di massa in Occidente; l’età giolittiana; la prima guerra mondiale; la rivoluzione russa e l’URSS da Lenin a Stalin; la crisi del dopoguerra; il fascismo; la crisi del’ 29 e le sue conseguenze negli Stati Uniti e nel mondo; il nazismo; la shoah e gli altri genocidi del XX secolo; la seconda guerra mondiale; l’Italia dal Fascismo alla Resistenza e le tappe di costruzione della democrazia repubblicana” (Indicazioni nazionali riguardanti gli obiettivi specifici di apprendimento concernenti le attività e gli insegnamenti compresi nei piani degli studi previsti per i percorsi liceali, di cui all’articolo 10 ,comma 3, del decreto del Presidente della Repubblica, 15 marzo 2010, n. 89, in relazione all’articolo 2, comma 1 e 3 del medesimo regolamento).
Tale scansione non si discosta, in merito all’argomento suddetto, da quanto compariva nel Decreto del Presidente della Repubblica n. 1457 del 6 novembre 1960, nel quale venivano stabiliti i programmi delle scuole superiori. Leggiamo infatti: ”…Le guerre mondiali; la Resistenza; la lotta di liberazione e la Costituzione della Repubblica italiana; ideali e realizzazioni della democrazia; tramonto del colonialismo; istituzioni e organizzazioni per la cooperazione tra i popoli; Comunità Europea”.
Considerando che l’editoria scolastica attinge dai programmi ministeriali i contenuti basilari delle pubblicazioni per ogni disciplina, si può affermare che l’istituzione preposta alla formazione della coscienza civile degli Italiani, sessant’anni fa ha steso deliberatamente una pietra tombale su una delle pagine più controverse della storia italiana contemporanea.
Faccio rispettosamente presente alla S.V. che sulla regione Venezia Giulia, completa di tutta l’Istria, e sulla Dalmazia vi è una poderosa mole di studi indubbiamente scientifici e scevri da interpretazioni ideologiche o settarie, che spazia su ogni campo del sapere, e che dà conto della complessità culturale, sociale, civile, religiosa e antropologica di tali territori.
Inoltre, il travaglio delle genti giuliane, istriane, fiumane e dalmate è stato riconosciuto dal Parlamento della Repubblica, che ha istituito il Giorno del Ricordo con la Legge 30 marzo 2004, n. 92. A seguito della quale si sono tenute e si tengono commemorazioni ufficiali in tutte le sedi, dal Quirinale, al Senato, dalla Camera dei Deputati, ai Comuni, alle Regioni, alle Province.
Il Presidente Carlo Azeglio Ciampi, il 10 febbraio 2005 all’altare della Patria, alla presenza dei picchetti d’onore dell’esercito, della Marina Militare e dell’Aeronautica Militare, onorò solennemente tale memoria, i presidenti Napolitano e Mattarella hanno pronunciato discorsi inequivocabili in merito.
Il MIUR sin dal 2010 ha istituito, con successo, un Seminario nazionale di formazione per docenti di ogni ordine e grado sul tema del Confine orientale, i cui atti del 2010 sono stati pubblicati, insieme a un concorso per gli studenti delle scuole di ogni odine e grado che, nelle sue ultime edizioni, ha visto svolgersi le premiazioni proprio all’interno della Camera dei Deputati e al Senato.
All’interno del Seminario MIUR del 2013 è stata posta con decisione la questione delle lacune nell’editoria scolastica, presentando istanze in merito alla professoressa Ethel Serravalle, dell’AIE, partecipante al Seminario stesso.
Moltissimi docenti e studenti degli istituti di ogni ordine e grado sono coinvolti in conferenze e approfondimenti sul tale materia da più di un decennio.
Alla luce di quanto brevemente esposto, manca tuttavia, tranne rare e lodevoli eccezioni, una trattazione dell’argomento completa e articolata nei testi scolastici di storia. C’è una divaricazione tra la sempre maggiore sensibilità dell’opinione pubblica sull’argomento e l’assenza dello stesso dalla trattazione manualistica.
Tale lacuna grave può essere risolta solo con l’inserimento del tema in questione nelle linee guida ministeriali, che impegna gli editori a redigere testi in cui l’argomento venga correttamente trattato, senza scalfire in alcun modo la libertà d’insegnamento dei Docenti.
Confidando nella Vostra cortese attenzione, porgo distinti saluti,
Maria Ballarin