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Un fiore che non appassisce grazie all’impegno di tanti volontari

  • Settembre 26, 2023

Un fiore che non appassisce grazie all’impegno di tanti volontari

Pubblichiamo il testo proposto dal Comitato 10 Febbraio, che può essere letto durante la manifestazione patriottica “Una Rosa per Norma Cossetto”.

Care amiche e cari amici,

“Un fiore che non appassisce” è lo slogan che abbiamo scelto per la quinta edizione della manifestazione patriottica “Una Rosa per Norma Cossetto”. Un evento con il quale vogliamo ricordare la nobilissima figura della medaglia d’oro al merito civile che nell’ottobre del 1943 pagò con la vita la sua fede per l’Italia.

Inoltre, attraverso la rievocazione del martirio di Norma, commemoriamo anche tutte le donne che subiscono violenza in pace e in guerra.

L’evento dedicato a Norma nasce nel 2018 a Viterbo da un’idea di Maurizio Federici e visto il grande successo, nel 2019 viene riproposto a livello nazionale coinvolgendo 130 città. L’anno successivo, nonostante il Covid, si svolge in 140 città, nel 2021 sono 170 e nel 2022 è raggiunta la quota record di 240.

Quest’anno la manifestazione si tiene in 400 città italiane ed estere, con l’importante collaborazione dell’associazione Cultura & Identità e dell’Associazione Nazionale Sottufficiali d’Italia e il patrocinio dell’Associazione Nazionale Ciechi di Guerra, l’Associazione Nazionale Paracadutisti d’Italia, l’Unione Nazionale Ufficiali in congedo d’Italia, l’Istituto Nazionale per la Guardia d’Onore alle Reali Tombe del Pantheon, l’Associazione Nazionale Volontari di Guerra e il Comitato Tricolore Italiani nel Mondo.

Inoltre, ha il patrocinio e il sostegno di varie Regioni e Province e molti Comuni.

In quell’ottobre di 80 anni fa, Norma Cossetto venne sequestrata, torturata, violentata e gettata, sembra ancora viva, nella foiba profonda 130 metri di Villa Surani, oggi in territorio della Repubblica di Croazia.  A massacrarla furono i partigiani slavi e i loro accoliti italiani. Norma decise di non rinnegare la propria italianità, rispose fieramente di NO ai suoi aguzzini comunisti e pagò con la vita questa scelta coraggiosa.

Non fu l’unica, perché tante donne e uomini fecero la medesima fine. In fondo alle foibe trovarono la morte migliaia di italiani, ma anche croati, serbi, montenegrini e sloveni. Perché quella delle foibe, dobbiamo sottolinearlo, è una grande tragedia europea.

Mentre i veri Patrioti ricordano e commemorano, c’è in Italia chi ancora non si arrende all’evidenza dei fatti storici e cerca di sminuire la sofferenza e il dolore di Norma, delle vittime delle foibe e dei 350mila italiani che furono costretti ad abbandonare le loro case ed essere Esuli in Patria.

Questo “giustificazionismo” spinge i soliti vandali a distruggere nottetempo le targhe e a imbrattare i muri con scritte deliranti.

Noi, invece, senza odio né rancore, democraticamente e pacificamente riuniti, vogliamo ricordare e commemorare.

Per non far appassire questo fiore, occorre riscoprire la forza della parola: rievocare il sacrificio di Norma Cossetto, citare la Medaglia al Merito Civile che le venne conferita dal Presidente della Repubblica Ciampi, parlare dei Martiri delle Foibe, del dramma degli Esuli, raccontarne la storia, difenderne la memoria.

Il Ricordo è importante. Si fa con le parole, con l’organizzazione e la partecipazione alle manifestazioni patriottiche, ma anche intitolando luoghi pubblici e diffondendo i tanti libri, i fumetti o i materiali multimediali che raccontano, con la commozione della verità, quello che è successo.

Inoltre, è importantissimo aiutare i giovani a conoscere questa storia troppo spesso negata, sminuita o dimenticata.

Con l’evento “Una Rosa per Norma Cossetto” oggi commemoriamo una tra le pagine più tristi della storia d’Italia e vogliamo “ricordare insieme” il grande esempio di italianità e amor patrio che è rappresentato dalla giovane martire istriana.

Sono trascorsi 80 anni da quel lontano 1943.

Cittadini, associazioni e enti locali, nel 2023 sono uniti per non far appassire quel bellissimo fiore cresciuto in fondo a una foiba.

Comitato 10 Febbraio

"PANCHINA TRICOLORE"


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