Il 10 Febbraio 1947 venne firmato a Parigi il Trattato di Pace che privò l’Italia delle provincie di Fiume, Pola e Zara. Fu l’esodo degli Italiani che erano sopravvissuti ai massacri iniziati già nel 1943. 350mila Italiani, abitanti dell’Istria e della Dalmazia, dovettero scappare ed abbandonare la loro terra, le case, il lavoro, gli amici e gli affetti, incalzati dalle bande armate jugoslave. Decine di migliaia furono uccisi nelle Foibe, le voragini naturali, profonde fino a duecento metri, presenti nell’altopiano del Carso, o nei campi di concentramento titini. La loro colpa era di essere Italiani e di non voler cadere sotto un Regime Comunista.
Come ogni anno, anche questa mattina, a Fondi, in Piazza Martiri delle Foibe, si sono ritrovati cittadini ed associazioni, alla presenza di alcune scolaresche e dell’Assessore alla Cultura, Dott. Beniamino Maschietto, a testimonianza della vicinanza delle Istituzioni al “Giorno del Ricordo”, in una Città tra le prime in Italia, il 1° Novembre 2003, ad intitolare un proprio spazio urbano ai nostri connazionali vittime di questa tragedia.
Per non dimenticare è fondamentale che i più giovani studino la Storia, con le sue luci e le sue ombre, con le contraddizioni e le vergogne, perché è proprio agli studenti di oggi che è dato il compito di non dimenticare mai e di riattaccare le pagine strappate dal “grande Libro della Storia nazionale”. Con questo spirito è stato consegnato agli Insegnati un Dossier per approfondire l’argomento una volta tornati in Classe. La Commemorazione si è chiusa con la deposizione di un mazzo di fiori ai piedi della targa all’ingresso della Piazza, e la lettura di una Preghiera in ricordo dei caduti e di tutti gli esuli. Un commosso ricordo a chi allora lasciò tutto, spesso anche la vita, per continuare ad essere Italiano.